Perché il sistema pensionistico italiano rischia di avere i pensionati del futuro poveri...
Riporto un thread estremamente interessante da https://x.com/RiccardoTrezzi/status/1875943741577679250
In questi giorni ho ricevuto N domande sulle pensioni. Rispondo a 3 in questo . Per esempio: passando al contributivo si risolverebbe tutto? E' possibile passare al sistema a capitalizzazione? Esiste un "diritto acquisito"?
(le risposte sono "no", "no" e "no")
Innanzitutto mi pare chiaro che molti italiani non hanno idea di come funziona il sistema. Il sistema pensionistico INPS (che chiameremo "a torta") è un sistema a ripartizione. Ovvero ogni mese i lavoratori versano dei contributi e questi pagano le pensioni ai pensionati.
Detto altrimenti, ogni mese/anno i lavoratori creano una torta da dividere (lato sx della figura). Qui è la prima fonte di confusione. Molti infatti pensano che il sistema INPS sia a capitalizzazione (lato dx della figura).
Nei sistemi a capitalizzazione, ogni lavoratore versa i soldi in una sua cassaforte che investita si rivaluta nel tempo e lo/a aspetta ai 65 anni. Chiameremo il sistema a capitalizzazione ("a cassaforte").
Punto primo: il sistema INPS è a torta e non a cassaforte. Ovvero, la cassaforte dell'INPS è sempre VUOTA.
Punto secondo. Ne segue che per pagare le pensioni degli attuali pensionati servono giovani (occupati e produttivi). Senza giovani non si pagano le pensioni perchè non c'è alcuna cassaforte da aprire all'INPS.
(Capite perchè insisto sempre sulla demografia?)
Ok ma allora come fare a ripartire la torta tra i pensionati? Non c'è un solo modo ed infatti sono cambiati nel tempo (contributivo, misto, retributivo..). La parte cruciale è che il metodo di calcolo determina quanto devono essere grandi le fette di ciascun pensionato e questo naturalmente conta (esempio: il retributivo dava una fetta enorme a ciascuno) ma la domanda cruciale, primaria è un'altra. Ovvero: quanto è grande la torta? Le dimensioni della torta dipendono da quanti giovani ho e la somma delle fette può essere > della torta!
La risposta teorica è "si" ma per farlo i lavoratori attuali dovrebbero versare non all'INPS ma mettere in una cassaforte, facendo sparire la torta e forzando lo stato a fare una montagna di debito per pagare le pensioni (per 30 anni). Infattibile in Italia.
Quello che posso dirvi è che è chiaro a tutti gli addetti ai lavori che il sistema non è in equilibrio. Quando sentite dire che è in equilibrio si intende che data la struttura demografica, domani le pensioni saranno molto più basse di oggi.
Domanda. Le previsioni dicono che le pensioni di domani saranno 30%-50% più basse di oggi ( tasso di sostituzione). Che fare se i pensionati di oggi non sono disposti a rinunciare a nulla per i pensionati di domani perchè "io ho versato"? E quanti giovani sono coscienti?
Detto fuori dai denti: quanti 40enni sanno che senza un cambio radicale rischiano di avere una pensione al limite della povertà se oggi guadagnano 1300 Euro netti al mese?
E a quanti anziani interessa sapere che i loro figli avranno pensioni molto inferiori alle loro?
Personalmente rimango scettico si possano toccare le pensioni in essere (accetto idee) ricordando che i pensionati guadagnano più dei lavoratori (un paradosso).
Ma mi piace pensare una cosa.
Mi piace pensare che della discussione di questi giorni rimanga la consapevolezza del problema, del fatto che esiste un conflitto generazionale che lo si voglia o meno, ma soprattutto che ogni sforzo dovrebbe essere fatto per aumentare le risorse verso i giovani.
Un Paese che rinuncia alla sua parte più intellettualmente vibrante, più propensa al rischio e più sessualmente attiva è un paese morto.
Continuare a fare quello che abbiamo fatto negli ultimi 40 anni significa far morire l'Italia.